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Job Stations

il progetto per persone con disabilità psichica

Grazie allo smart working tutto è possibile, infatti anche le Job Stations – spazi ufficio dedicati alle persone con disabilità psichica – sono basati sul principio del lavoro a distanza. Come spiegato da Francesca Patellani, Vice Presidente della Fondazione Italiana Accenture: “Sono luoghi accoglienti, dove chi ha questo tipo di disabilità può lavorare in serenità ed esprimere al meglio il proprio talento e le proprie competenze, anche grazie all’assistenza da parte di tutor esperti nel supporto al reinserimento lavorativo. Il tutto restando in continuo contatto grazie alle tecnologie che abilitano al lavoro a distanza. Job Stations è parte delle iniziative di Responsabilità Sociale di Accenture Italia e Fondazione Italiana Accenture in collaborazione con Associazione Progetto ItacaFondazione Gaetano Bertini MalgariniNovo Millennio e Casa del Giovane”.

Un progetto utile e importante per le persone con disagio psichico, che offre un sostegno per il reinserimento nel mondo del lavoro. “Job Stations è risultato nel 2011 vincitore del concorso Give Mind a chance promosso sulla piattaforma digitale della Fondazione Italiana Accenture allo scopo di raccogliere proposte in linea con l’idea dei promotori, Fondazione Italiana Accenture e Progetto Itaca, di affrontare e curare il disagio psichico per favorire l’inserimento e mantenimento in azienda, trasformando chi soffre in risorsa. In linea con questo la nostra sfida è stata quella di trasformare la disabilità in abilità”, racconta Francesca Patellani.

Job Stations nasce quindi come progetto di inclusione sociale e lavorativa per sostenere nel reinserimento le persone con disabilità psichica e “dal 2012 – spiega la Vice Presidente – hanno aderito 15 aziende, oltre ad Accenture, dove sono impiegate 22 delle 64 persone a oggi inserite”. Ma quali sono i principali vantaggi? “Le aziende con Job Stations individuano una o più attività da eseguire e selezionano il lavoro più idoneo alle mansioni, assumono il lavoratore e lo computano nella quota d’obbligo ex lege 68/99, inviano il lavoratore presso Job Stations avendo la certezza, grazie alla presenza del tutor, del supporto al lavoratore e della qualità del lavoro svolto e accedono agli incentivi e alle facilitazioni previste dalla normativa. I centri attualmente operativi 2018 – prosegue dicendo Francesca Patellani – sono cinque, due dei quali a Milano (presso Associazione Progetto Itaca e Fondazione Bertini Malgarini) e gli altri a Roma (Associazione Progetto Itaca), Pavia (Casa del Giovane) e Monza (Novo Millennio). Questi ultimi due partner hanno aderito al progetto nel 2018”.

Le persone che sono entrate a far parte del progetto sono numerose come per esempio “possiamo raccontare la storia di Federico, 48 anni: viene colpito prima nel 2005 e poi nel 2013 da due crisi acute di stress che gli hanno fatto perdere la voglia e l’entusiasmo di affrontare le sfide lavorative che dopo la laurea in Storia Medievale lo avevano indirizzato verso una carriera nell’editoria. Dopo una serie di contratti senza rinnovo e attività free lance senza prospettive di lungo periodo, Federico si rivolge al centro Ala – Sacco, che lo mette in contatto con la fondazione Bertini, che a sua volta collabora a Job Stations. Federico viene contattato per un colloquio presso Bureau Veritas, una delle aziende che partecipa al programma e dopo un periodo di stage di 5 mesi viene assunto dall’azienda all’interno dell’area audit” conclude la Vice Presidente della Fondazione Italiana Accenture. Un centro di smart working, un luogo protetto e accogliente pensato per tutte le persone che soffrono di disagio psichico.

FONTE: CLICK LAVORO Jobstation

31 Maggio 2018 News
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